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Porsi delle domande e… prendere la vita con filosofia!

By 12 Maggio 2015Luglio 21st, 2020Senza categoria

Un anno fa usciva in libreria un piccolo libro giallo dal titolo Pensa che ti ripensa. Era una specie di scommessa, un azzardo quasi, perché parlava di quanto i bambini siano filosofici, di quanto cioè i giovanissimi siano desiderosi di capire se stessi, il senso della vita, del tempo, del mondo. Pensa che ti ripensa nasceva dalle domande che talvolta affiorano nei miei incontri nelle scuole, o che si ritrovano nelle pieghe di molte delle mie storie, e non solo delle mie. Avevo molti dubbi su questo libro: su come sarebbe stato accolto dagli insegnanti, su come l’avrebbero trattato i librai e i bibliotecari, e soprattutto quale sarebbe stata la reazione dei lettori.

A distanza di un anno, posso dire che la scommessa è stata vinta: Pensa che ti ripensa è stato accolto meglio di quanto avessi mai osato sperare. Sono emerse realtà scolastiche in cui, a volte non sotto questa etichetta ma con passione, la filosofia viene praticata. Ho incontrato decine e decine di insegnanti che non si sono mai sottratti all’approfondimento sulle grandi questioni umane e che, con i loro bambini, stimolano ogni giorno, con modalità diverse e a volte sorprendenti, la riflessione filosofica a partire dalla lettura, dal vissuto dei ragazzi, dai piccoli e grandi eventi quotidiani che appartengono alla storia di una classe. E nessuno, tra le centinaia di bambini e ragazzi che ho incontrato grazie a questo libro, mi ha mai detto: “Avrei preferito una storia”. C’è un tempo per le storie e un tempo per la riflessione, e i due momenti non sono incompatibili, bensì complementari. I bambini lo sanno.

Ma c’è una grande parte della filosofia che in Pensa che ti ripensa è stata soltanto sfiorata. Su di essa difficilmente i giovanissimi vengono portati a riflettere, perché molti adulti credono che sia una cosa da grandi, o riservata a pochi: è la filosofia della politica e delle leggi.
Eppure noi, tutti noi, siamo animali politici. Ovunque l’uomo abita, ci sono leggi e regole sociali. Sempre, dove c’è l’uomo, c’è una società, e ognuno di noi ne fa parte. Siamo sempre cittadini, di una metropoli, di un piccolo paese o del mondo, ma cittadini. Dunque ogni nostra azione verso gli altri, ogni nostro comportamento sono, per certi versi, politica.

Io e gli altri parla del nostro mondo, fuori e dentro la scuola e la famiglia, un mondo sociale di cui i bambini e i ragazzi sono parte integrante: sono testimoni troppo spesso senza diritto di parola, a volte purtroppo sono vittime o strumenti, e sempre possiedono una inestinguibile sete di giustizia ed equità. Domani saranno i protagonisti. Ciò che succede in paesi lontani o vicini al nostro non riguarda soltanto i grandi potenti della terra o i pochi che “fanno politica” per mestiere: chiunque abiti questo pianeta può fare la differenza, e questa responsabilità va in qualche modo mostrata, preparata, spiegata. Io e gli altri è dedicato ai cittadini di un futuro vicinissimo, e a tutti quegli adulti che vorrebbero lasciare in eredità un mondo migliore di quello che hanno trovato.

Anna Vivarelli

Scrittrice di libri per ragazzi

Vincitrice del Premio Il Battello a Vapore 1996 e del Premio Andersen 2010 come Miglior Autore