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Pace, se lo dici e lo ripeti, magari poi si avvera

By 7 Marzo 2022Marzo 11th, 2022Attualità

Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa, non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi.

(da La guerra di Piero – Fabrizio de André)

Alla radio, in televisione, nei discorsi dei loro genitori, c’è una parola che in questi giorni i bambini sentono più spesso: guerra. Il titolo che abbiamo scelto per questo articolo è una citazione di Mario Rigoni Stern, che è stato, secondo Primo Levi, uno dei più grandi scrittori italiani.

Può capitare che i bambini chiedano cosa significhi combattere, cos’è l’Ucraina, chi è il cattivo. Perché nelle storie che leggiamo, o nei cartoni animati, le distinzioni sono sempre ben nette: non c’è spazio per il grigio, o è nero o bianco. Ma nella realtà, purtroppo, la questione è ben più complessa.

È importante parlare con i bambini delle loro emozioni riguardo agli avvenimenti che stanno succedendo a pochi chilometri da noi: sui libri la guerra è all’ordine del giorno, ma nella realtà non era mai stata così tanto vicina a noi e così presente nel mondo che ci circonda. Se persino gli adulti fanno fatica a rendersi conto di quello che succede, per i bambini è ancora più confuso e spaventoso.

Discutere in classe di cosa significa essere in guerra, cercare rifugio e sperare nella pace può essere il giusto modo per tranquillizzarli e capire come ognuno di loro reagisce a quello che sente.

ragazza cartello pace

Abbiamo chiesto ad alcuni bambini e ragazzi di esprimere un loro pensiero: la loro spontaneità e la lucida consapevolezza della guerra come atto da condannare, danno la misura di come PACE non sia per loro solo un concetto, ma una condizione che vivono e desiderano con tutto il cuore.

CLARA, 8 anni
La pace deve regnare nel mondo, la guerra non serve a niente.

LUCIA, 10 anni
Questa guerra mi fa sentire triste, impaurita e mi dispiace per quelle persone.

ELENA, 10 anni
Penso che la guerra faccia stare male e so che queste persone stanno soffrendo fortemente. Resistete ancora!

CELESTE, 11 anni
La guerra mi fa pensare alla paura, e tristezza. Mi fa capire che in questo momento sono molto fortunata e non mi devo lamentare. Ogni volta penso a loro.

LINDA, 12 anni
Sono così sopraffatta. Siamo nel 2022 e nonostante due guerre mondiali non abbiamo imparato nulla. Penso che la storia insegni qualcosa, ma non ha ascoltatori. Stiamo combattendo e ci stiamo uccidendo tra di noi. Per cosa? Territori? Denaro? Nel 2022? L’indifferenza è il vero nemico.

DAVIDE, 17 anni
Con la guerra non si risolve nulla. Si risolve molto di più con il dialogo, esprimendo le proprie opinioni e valutando quelle altrui.

FEDERICO, 17 anni
UNA MATTINA, MI SON SVEGLIATO, OH BELLA CIAO,  BELLA CIAO, BELLA CIAO CIAO CIAO….
UNA MATTINA, MI SON SVEGLIATO, E HO TROVATO L’INVASOR…
OH PARTIGIANO, PORTAMI VIA, OH BELLA CIAO, BELLA CIAO, BELLA CIAO CIAO CIAO, OH PARTIGIANO, PORTAMI VIA, CHE MI SENTO DI MORIR…
E SE IO MUOIO, DA PARTIGIANO,  OH BELLA CIAO, BELLA CIAO, BELLA CIAO, CIAO, CIAO…E SE IO MUOIO DA PARTIGIANO, TU MI DEVI SEPPELLIR…

Ecco, sono proprio le canzoni a tornare sulle labbra dei giovani: parole e note tramandate dai nostri genitori e nonni, riecheggiano ora nei libri, nelle serie tv, come sottofondo ai video di TikTok. La canzone di Piero e Bella Ciao vengono utilizzate per mostrare le immagini che trasmettono i telegiornali, ma anche per fare semplici balletti che, forse, nascondono un bisogno. Quello di esorcizzare la paura, ma anche quello di schierarsi.
Ci sono storie per bambini e ragazzi che forniscono ottimi spunti per ragionare sul tema: ti suggeriamo qui di seguito alcuni titoli che possono esserti utili per il confronto in classe.