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Storie e letture per non dimenticare

By 15 Gennaio 2020Febbraio 28th, 2020Storia
per non dimenticare

La GIORNATA DELLA MEMORIA è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto. Fu così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005. La data fu scelta perchè in quel giorno nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Anche quest’anno vi proponiamo una selezione di letture da consigliare alla classe, per introdurre il tema dell’Olocausto e delle persecuzioni razziali. Parlare ai ragazzi di Shoah è fondamentale per costruire la cultura necessaria a creare una memoria collettiva ed esserne nuovi testimoni.

Nell’Olanda sotto occupazione nazista la tredicenne Anne Frank inizia a raccontare in un Diario (Mondadori) intimo e personale la sua vita di ogni giorno: è il 1942 e le leggi antisemite colpiscono anche la sua famiglia. Per sfuggire alla deportazione si rifugiano in un alloggio segreto, dove sopravvivono grazie alla complicità di amici e conoscenti. Qui Anne, che sogna di diventare giornalista o scrittrice, non smette mai di scrivere. Quando nel 1944 il governo olandese lancia un appello per raccogliere testimonianze e documenti di guerra, Anne inizia a rielaborare il suo diario, in vista di una possibile pubblicazione. Immagina che diventi un libro dal titolo La casa sul retro ma purtroppo non sopravvive abbastanza a lungo per vedere realizzato il suo sogno. Il Diario, invece, è arrivato fino a noi, e a tantissimi lettori nel mondo: oggi in un’edizione più che mai fedele alla spontaneità delle stesure originali, arricchita dalle illustrazioni di Giulia Tomai.

Per i più piccoli, la storia di Anne Frank è raccontata da Maria Isabel Sanchez Vergara in un volume illustrato (Fabbri Editori), parte della collana Piccole donne, grandi sogni.

Lettura imprescindibile è Scolpitelo nel vostro cuore di Liliana Segre (Piemme), viaggio nella memoria dal binario 21 ad Auschwitz e ritorno, curato da Daniela Palumbo che così scrive nell’introduzione: «La memoria di Liliana Segre cerca il suo approdo nel presente. Le sue parole lo svelano. Racconta di se stessa in guerra come una profuga, una clandestina, una rifugiata, una schiava lavoratrice. Usa espressioni della nostra contemporaneità affinché la testimonianza del passato sia un ponte per parlare dell’oggi. Qui e ora. E, interrogando il presente, Liliana indica quel futuro che solo i ragazzi in ascolto potranno, senza indifferenza e senza odio, disegnare, inventare, affermare».

La testimonianza unica e commovente di Liliana Segre è racconatata da Daniela Palumbo anche in Fino a quando la mia stella brillerà, un libro che offre molti spunti di discussione in classe e che nasce dalla semplice domanda di un nipote alla sua nonna: “Nonna, mi racconti di quando eri bambina?” E lei, dopo anni di silenzio, ha cominciato a raccontare…
Una lettura intensa dunque, che aiuta i più giovani a comprendere l’importanza di non dimenticare. Con la prefazione di Ferruccio De Bortoli.

 

Leggete anche: Liliana Segre esorta i ragazzi ad essere tenaci

 

Otto di Tomi Ungerer (Mondadori) riesce in un intento importante: raccontare ai più piccoli l’occupazione nazista e le sue conseguenze drammatiche. Questa è infatti la storia dell’orsetto Otto e di due bambini: tre compagni di gioco inseparabili, che solo una stella gialla cucita sul petto e la crudeltà della guerra riuscì a dividere. Ma non per sempre, perché un giocattolo amato non si abbandona mai davvero. Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un’imbottitura c’è spazio per tantissimi ricordi…

Il pedalatore di luce di Sivia Roncaglia (Il Battello a Vapore) trasporta i lettori nella Parigi occupata del 1942. L’Europa è travolta dalla guerra e Parigi è stretta nella morsa dell’occupazione nazista. Bebel ha vent’anni e una passione, la bicicletta: gli dà lavoro come pedalatore al cinema Dumas, lo accompagna nei suoi giri per la città occupata e lo porta… a investire una bella ragazza dai capelli e dal carattere di fuoco. Tra loro è colpo di fulmine e per un momento dimenticano gli orrori della guerra. Ma la ragazza ha cucita sul petto la stella a sei punte che le ricorda qual è la spaventosa realtà. Una storia di amore e avventura, per non dimenticare il coraggio della solidarietà.

La guerra di Catherine di Julia Billet e Claire Fauvel (Mondadori) racconta invece la storia di Rachel, giovane studentessa ebrea, che frequenta una scuola speciale, la Maison di Sèvres, e ama guardare il mondo attraverso la sua Rolleiflex. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale è però costretta a fuggire e a cambiare identità. Aiutata da una rete di partigiani, Catherine – questo il suo nuovo nome – dovrà nascondersi in luoghi sempre diversi e imparare a fidarsi di persone nuove, senza mai separarsi dalla sua macchina fotografica. Da questo lungo viaggio prenderà vita la sua testimonianza per immagini che invita a non dimenticare la bellezza nascosta nel quotidiano. E che celebra gli eroi anonimi, che mettono a rischio la propria vita per salvare quella degli altri.

 

Leggete anche: Intervista a Daniela Palumbo su A un passo da un mondo perfetto

 

Germania, 1944. Iris, la protagonista di A un passo da un mondo perfetto di Daniela Palumbo (Il Battello a Vapore), ha undici anni quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre è un capitano delle SS promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù. La madre è una donna autoritaria con una grande passione per i fiori. La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo, per poí tornarci dopo il tramonto. È vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la bambina comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Giorno dopo giorno, tra i due nasce un’amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci. Un’amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.

Di Daniela Palumbo segnaliamo anche Le valigie di Auschwitz (Il Battello a Vapore), romanzo vincitore del Premio Lettarario Il Battello a Vapore 2010 e consigliato per introdurre il tema della Shoah e della guerra ai lettori dagli 8 anni in su. Racconta le storie di quattro ragazzini (Carlo, Hannah, Émeline e Dawid) che, in un’Europa dilaniata dalle leggi razziali, vivono sulla loro pelle l’orrore della deportazione.

Solo una parola di Matteo Corradini (Rizzoli) prende spunto dalla storia vera di Roberto Bassi, bambino ebreo espulso dalla sua scuola elementare. Un racconto dalla grande forza simbolica interpretata magistralmente dalle illustrazioni di Sonia Cucculelli. Nella parte conclusiva del libro l’autore racconta ai ragazzi, immaginando le loro domande, che cosa sono state le leggi razziali e quali effetti hanno avuto sull’Italia di ottant’anni.