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Scopri il libro

La mia parola è libera

Storie di donne arabe contemporanee che hanno combattuto battaglie fondamentali per le loro connazionali e per tutte le donne del mondo.

Doria Shafik, egiziana, ha guidato le donne del suo paese nella lotta per il diritto di voto. Shireen Abu Akleh, palestinese, ha pagato con la vita il desiderio di raccontare al mondo l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi. Georgina Rizk, libanese, prima Miss Universo di origine araba, ha comunicato un messaggio trasversale di liberazione sessuale e dei costumi. Djamila Bouherid, algerina, ha alzato la testa contro l’occupazione coloniale francese. Haifa Zangana, irachena, si è opposta al regime di Saddam Hussein. Tawakkol Karman, yemenita, è la prima donna Premio Nobel per la pace del mondo arabo.
Sono queste le sei rivoluzionarie che Randa Ghazy ha scelto di raccontare con la sua scrittura documentata, appassionata, implacabile: eroine che al giogo del patriarcato e del colonialismo, alle disparità sociali, economiche e di genere, hanno opposto, insieme a molte altre, il proprio coraggio e la propria determinazione a conquistare l’unica cosa che conta, per tutte le donne del mondo. La libertà.


Perché leggerlo in classe

  • Raccontando le vicende di queste e altre donne, e in alcuni casi raccogliendo anche emozionanti interviste, Randa Ghazy costruisce un libro che illumina su una parte di mondo complesso e ricchissimo, che non si può più fingere di non conoscere. Dalla sua penna vibrante e appassionata, arrivano a ragazze e ragazzi storie esemplari e di grande ispirazione, e che fanno scoprire realtà perlopiù sconosciute.

 

Autore

Randa Ghazy

RANDA GHAZY (1986) è nata a Saronno da genitori egiziani. Appena quindicenne ha pubblicato il suo primo libro (Sognando Palestina, Fabbri, 2002), cui sono seguiti Prova a sanguinare. Quattro ragazzi, un treno, la vita (Fabbri, 2005) e Oggi forse non ammazzo nessuno. Storie minime di una giovane musulmana stranamente non terrorista (Rizzoli, 2016). Oggi vive a Londra, dove lavora come giornalista e media manager per una ONG.