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L’uomo che dava la caccia ai nazisti

La storia del giudice italiano che ha condannato all'ergastolo 49 criminali di guerra nazisti.

Per più di trent’anni, centinaia di fascicoli sono rimasti sepolti in un armadio chiuso da un lucchetto, con le ante voltate verso il muro. Lì dentro c’erano storie che si voleva dimenticare: le storie degli eccidi nazifascisti che nel terribile periodo dell’Occupazione dal 1943 al 1945 hanno insanguinato l’Italia. Quando finalmente l’Armadio della Vergogna è stato aperto, ne sono usciti descrizioni di crimini, nomi di presunti colpevoli, testimoni, fotografie, mappe, interrogatori: insomma, tutto ciò che serve per avviare un’indagine e arrivare a un processo. Il giudice che ha dato il via a quelle investigazioni, Marco De Paolis, ci racconta come è riuscito a istruire i processi per individuare i colpevoli di quegli eccidi. La storia di una vita al servizio dello Stato, di indagini compiute a costo di sacrifici personali, affrontando insidie e pericoli, con il coraggio e il senso di giustizia di chi sa qual è il suo dovere: quello di dare risposte ai superstiti e ai discendenti delle vittime, a chi ha subito la più grande delle ingiustizie.


Perché leggerlo in classe

  • Per parlare di un periodo oscuro e a volte dimenticato della storia del nostro Novecento.
  • Per raccontare una coraggiosa scelta di vita civile a servizio dello Stato e della Giustizia.

Autore

Marco De Paolis

È Procuratore Generale Militare presso la Corte d'Appello di Roma. Ha dedicato la vita a indagare sugli eccidi nazifascisti, istruendo 17 processi e portando alla condanna di decine di criminali di guerra. Nel 2021 ha ricevuto l'Ordine al Merito, una prestigiosa onorificenza conferitagli dalla Repubblica Federale di Germania.

Annalisa Strada

È nata in provincia di Brescia. Da anni conduce una doppia vita come autrice di libri per ragazzi e docente di Lettere nella secondaria di primo grado. Ha vinto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Andersen, il Gigante delle Langhe, il premio Cento, il Premio Arpino e il Selezione Bancarellino.