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Scopri il libro

Un sole che mai tramonta

Un romanzo per ricordare la famiglia Nencioni e per non smettere di credere nella giustizia, che può illuminare le scelte umane e cambiare in meglio i destini del mondo.

Firenze, è la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993. La luna illumina via dei Georgofili, vuota e silenziosa. Parcheggiato poco distante dalla torre dei Pulci, c’è un furgoncino bianco. È stato rubato, ed è carico di tritolo, ma nessuno lo sa. Finché non esplode, pochi minuti dopo l’una. L’onda d’urto fa crollare la torre, spezzando così la vita di Nadia Nencioni e quella della sua famiglia. Firenze, è la mattina del 17 gennaio 2023. Quando il professor Rocca entra in classe con il volto sconvolto, la Terza C capisce subito che quel martedì non sarà come tutti gli altri. Li aspetta infatti una lezione diversa dal solito: parleranno del pericoloso boss della mafia arrestato il giorno precedente dopo una lunga latitanza, Matteo Messina Denaro. Ma il professore sa che, raccontando la sua storia, non può tralasciarne un’altra: quella di una bambina di otto anni, che odiava la pioggia e amava scrivere… La storia della famiglia Nencioni si lega alle stragi di mafia del biennio 1992-1993, di cui furono vittime, tra gli altri innocenti, i giudici Falcone e Borsellino. Età di lettura: da 10 anni.


Perché leggerlo in classe

  • Per educare alla memoria e alla legalità: il romanzo permette di avvicinare i ragazzi alla storia delle stragi mafiose in modo emotivamente coinvolgente, mantenendo viva la memoria delle vittime, come la famiglia Nencioni, e trasmettendo valori di giustizia e responsabilità civica.
  • Per collegare passato e presente: la narrazione intreccia eventi storici con la realtà contemporanea (come l’arresto di Matteo Messina Denaro), aiutando gli studenti a capire che la mafia non è solo un fatto del passato, ma una realtà con cui fare i conti ancora oggi.
  • Per sviluppare empatia e pensiero critico: attraverso la storia di una bambina e di una classe come tante, il libro stimola l’immedesimazione, il confronto e la discussione su temi complessi come il potere, la giustizia, la memoria collettiva e il ruolo delle nuove generazioni.

 

Autore

Annamaria Frustaci

Annamaria Frustaci è nata a Catanzaro e cresciuta a Sant'Andrea Apostolo dello Ionio. Dopo essersi laureata con il massimo dei voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Pisa, nel 2010 è diventata magistrato ed è tornata a Catanzaro per svolgere la formazione, spostandosi poi alla procura di Reggio Calabria, dove ha lavorato con Nicola Gratteri. Dopo altri incarichi, nel 2016 è di nuovo a Catanzaro per lavorare nel pool antimafia, costituito dallo stesso Gratteri, che ha rivelato legami tra criminalità organizzata, politica e imprenditoria. Da due anni vive sotto protezione. Annamaria aveva quattordici anni quando il magistrato Gherardo Colombo è stato in visita al liceo classico che frequentava. Quell'incontro le ha insegnato che è sempre possibile cambiare le cose e lottare per la legalità, anche quando si vive in territori difficili.