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Questo libro fa paura…? La nuova proposta di Paola Barbato

By 21 Novembre 2019Febbraio 28th, 2020Narrativa
il ritornante

I bambini amano le storie di paura. Ma come e perché affrontare e scrivere una storia per ragazzi dai risvolti “paurosi”?
Ce lo racconta Paola Barbato, affermata scrittrice di thriller per adulti e sceneggiatrice di fumetti, che con Il ritornante (Il Battello a Vapore) propone il suo primo libro destinato al pubblico dei più giovani.

Quando si parla di diritti dei bambini ci si concentra sempre sulle cose piacevoli. I bambini hanno il diritto di giocare, immaginare, sentirsi al sicuro, ma è difficile che si senta parlare di “diritto” alle esperienze negative. Eppure è proprio da quelle che si traggono gli insegnamenti più grandi. I bambini hanno diritto alla tristezza, all’essere liberi di viverla, affrontarla e imparare a superarla a modo loro e non solo rivolgendosi agli adulti. I bambini hanno diritto alla rabbia, a commettere errori, alle frustrazioni, tutte esperienze che consentiranno loro di conoscersi, relazionarsi con il mondo, trovare soluzioni. E tra le emozioni che considero salvifiche c’è la paura.

La paura è un istinto, un campanello d’allarme che ci dice che una determinata cosa non ci piace perché potrebbe danneggiarci. Senza la paura non esisterebbe il coraggio, che non è spavalderia ma la forza interiore di affrontare ciò che temiamo, nonostante la paura.

Per questa ragione penso che i prodotti “di paura” destinati ai bambini debbano essere onesti e procurarla davvero, non per finta. I piccoli lettori non devono provare un timore edulcorato che nasce già con la consolazione-paracadute, ma una paura vera, spontanea. Naturalmente, se la si considera alla stregua di una goccia di veleno che a lungo andare immunizza, bisogna somministrarla con le giuste proporzioni. È necessario prestare attenzione al linguaggio e ai temi collaterali, perché la paura fonda le sue radici nel concreto, nel reale, e tante volte è più quello il terreno accidentato che quello fantastico dei mostri.

Una volta trovata la misura, però, limati i denti troppo affilati dell’horror vero e proprio, bisogna dare al bambino in cerca di storie di paura il morso allo stomaco che si aspetta, il sobbalzo, la stretta che taglia il fiato. Ci sarà tempo, poi, per la consolazione, ma è in quel preciso momento che il bambino saprà che nessuno lo prende in giro e che l’autore con lui fa sul serio. Perché le promesse, anche quelle spaventose, vanno sempre mantenute.

Il ritornante di Paola Barbato (Il Battello a Vapore) è già in libreria.